cucinare sano e facile
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La cucina di Antonio e la scrittura di Michaela danno vita a questo sito. Sperando che sia di vostro gradimento, buona navigazione!
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L'ESSENZA DELLA DONNA 

 

In tanti posti io sono già stato
La cerco sempre
La cerco dappertutto, invano

 

Sapeva di pane appena sfornato
Un po’ croccante
Un po’ morbida
Con un sentore di mughetto
di vento e di pioggia
con qualche traccia di lavanda
Sapeva di tenerezza
di salsedine e di burrasca
Con uno sfondo dolce, vanigliato
Lievemente amara
Inebriante…

 

La donna sta diventando forte
e l’uomo delicato
La donna la conquistatrice
e l’uomo il conquistato

 

Tra le ricche vesti del Tempo
deve essersi tutta disintegrata
In tanti posti io sono già stato
La cerco sempre
La cerco dappertutto, invano
L’Essenza della Donna
io non la trovo più

 

Mi rimane ancora un po’ di speranza
Ma se io non la trovassi
se non la trovasse più nessuno
I poeti
I poeti che cosa decanteranno?

LA SERA DI NATALE

 

C’è quiete.
Sotto il cielo luminoso
della sera invernale
non si ode che
il lieve posarsi dei fiocchi
sulla terra bruna.

 

La neve è bianca
e silenziosa
come la fame,
la fame d’amore
che mi logora l’anima.

 

Poi, un suono dolce
vibra nell’aria.
Un canto.
“È nato Gesù,
gioite con noi, gioite, gioite!”

 

La neve cade ancora,
bianca e silenziosa,
ma io non sento più la fame,
la mia anima si è pacata:
è nato Colui
che porta l’amore nel mondo.

 

Il Campanile del Duomo di Barga (LU) Toscana

 

 

 dedicato a un'amica, agosto 2014

 

 

 

 

Salendo al Duomo

 

         (in una mattina d’estate)

Mi sveglio di buon’ora

Apro le finestre sui tetti di tegole dipinte dal tempo

   e sulle colline chiaro-scure dipinte dall‘uomo

Scendendo le scale ripide

  saluto in silenzio

  la  vecchia Singer in bella vista

  la tenda festosa fatta all’uncinetto

  lo scorrimano intagliato

E fuori dal portone

m’immergo nella frizzantezza intima

  di un borgo che dorme ancora.

 

E lo tocco con tutti i sensi,

quel „non veduto borgo montano“;

lo bevo, lo respiro

lo assaporo in ogni sua forma vista o intuita

e l’eco di ogni mio passo

  fa l’eco alla vecchia poesia.

 

Salendo al Duomo

i suoi vicoli stretti di pietra grigia

carezzano i miei piedi

mentre io carezzo il gatto grigio

  che fa le fusa, ruffiano!

La mano sfiora

  i freddi battenti di ferro

    delle porte di legno incise,

  la rugiada del muschio serico dei muretti,

  i fiori colorati sui davanzali,

  e infine i leoni di marmo del Duomo

     ancora un poco  addormentati

mentre le finestre traslucide sui lati dell‘altare

  fanno passare il primissimo sole incerto

per un riservato ma gioioso balletto mattutino

  di particelle di polvere.

 

 

In quell´aria che sa di buono

di antico e di nuovo

di guerre facili e perse

di quelle sofferte e vinte

di quotidiano

di non scontato

di umiltà

di orgoglio

di amore e di speranza senza confini,

Lo sguardo passa oltre l´orizzonte

oltre la Pania della Croce

oltre l´Omo Morto

oltre tutte le cose visibili, tangibili e materiali

per poi ritornare all’improvviso qui,

sugli scalini del Duomo:

quattro tocchi acuti e sei gravi

vibrano sopra i tetti del borgo addormentato.

 

Sono le sei di una mattina d´estate

e il Campanile bargeo, puntuale,

annunzia ai barghigiani una nuova giornata.

 

 

      

LA MIA PREGHIERA

O DIO, dicono che sei nei Cieli,

ma io penso che Tu sia ovunque,

intorno a noi e dentro di noi,

perciò in questa mia preghiera

non guarderò in alto quando Ti parlo,

tanto mi senti lo stesso.

Perdonami di non averTi invocato per tanti anni;

non ero del tutto convinto

che Tu mi potessi ascoltare.

Adesso però Ti parlo e so che mi senti:

ne sono sicuro, perché

parlarTi mi da una tale sensazione di pace

che non potrei percepire se parlassi a vuoto.

Così so che ci sei ad ascoltarmi,

ovunque e in ogni parte.

Anche se puoi decidere di non intervenire

e di non fare miracoli,

CI SEI e mi ascolti.

Esistono tante persone in giro

che fingono di esserci

e fingono di ascoltare

che io non ne posso più.

Tu invece ascolti seriamente,

con Te posso ragionare,

Tu mi aiuti a trovare la strada giusta da percorrere.

Posso ringraziarTi e sapere

che apprezzi la sincerità della mia gratitudine.

Posso chiederTi perdono e sapere

di essere perdonato,

perché ho ammesso di aver sbagliato.

Posso pregarTi e sapere

che è nel Tuo potere cambiare le cose,

com’è nel Tuo potere far capire all’uomo

che è lui stesso che deve cambiare.

Perciò Ti ringrazio

per un’altra giornata che mi hai fatto vivere,

per la pioggia che ha annacquato l’orto,

per la prima fragola matura;

Ti ringrazio per il cibo che ho mangiato

e per il tetto che per ora sta reggendo senza riparazioni.

                 Ti ringrazio per la salute di cui godo

                 e per la pacatezza con cui sopporti

                 le mie piccole lamentele quotidiane.

                 Ti ringrazio per avermi fatto scoprire l’amore

                 quando ormai avevo rinunciato a sperare.

                 Ti ringrazio per le persone degne

                 che hai portato sul mio cammino

                 e che ho potuto conoscere e rispettare,

                 Ti ringrazio per gli angeli custodi

                 che mandi a vegliare sulla mia famiglia.

                 Ti chiedo perdono per aver capito tardi

                 che dividendo l’amore questo cresce,

                 non diminuisce. Ma sto rimediando.

                 Non posso pregarTi di far sì

                 che cessino le guerre,

                 che non muoiano i bambini innocenti,

                 che spariscano la fame e la sete nel mondo,

                 che non ci siano le malattie,

                 che non esistano più avarizia, invidia, ira,

                 superbia e lussuria,

                 non posso pregarTi di far sì

                 che la gente si ami,

                 non posso pregarTi di fare niente di tutto ciò:

                 ma Ti supplico di essere indulgente con noi

                 che viviamo su questa terra

                 e siamo peccatori e santi e tutto e niente

                 poco e troppo

                 amore e dolore

                 lacrima e sorriso

                 croce e spada

                 e poi

                 tutto questo insieme e nello stesso tempo.

                 Chi ci potrebbe comprendere tranne Te?

                 Perciò Ti chiedo venia

                 per me e per tutti gli uomini,

                Ti prego di darci il tempo, la forza e la volontà

                per migliorare noi stessi,

                e Ti prego di farci assistere

                al nuovo sorgere del sole l'indomani.



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